I CAMBIAMENTI DI OGGI METTONO IN DUBBIO LE PENSIONI DI DOMANI
Il sistema pensionistico italiano, così come quello della maggior parte dei Paesi, si basa sul principio della Ripartizione: i contributi previdenziali versati dai lavoratori sono utilizzati per pagare le pensioni di chi non lavora più.
Si tratta di un sistema che s’è finora rivelato solido ma il meccanismo adesso è messo in crisi da tre fenomeni:
- La natalità è fortemente diminuita. La percentuale di giovani nella popolazione italiana è quasi dimezzata rispetto agli anni ’50.
- Si inizia a versare i contributi più tardi. Tirocinio, stage, gavetta, sono tanti gli step preliminari prima di iniziare a lavorare stabilmente e anche a quel punto lo scenario resta comunque precario.
- La speranza di vita in Italia cresce velocemente. Negli ultimi 50 anni siamo passati da una durata media della vita di 70 anni a 85 anni.
OGGI IN ITALIA CI SONO 168 ANZIANI OGNI 100 GIOVANI
Un sistema che chiede alla minoranza della popolazione di contribuire al sostentamento della maggioranza non può che andare in tilt! Il trend non accenna ad invertire la tendenza e la piramide previdenziale italiana è destinata a rovesciarsi.
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QUALCOSA È GIÀ CAMBIATO
Intervenire oggi su un fenomeno che va avanti da decenni non è semplice e invertire di colpo il trend demografico è impossibile. Ecco perché lo Stato è intervenuto sull’unico fattore modificabile nel breve periodo: l’importo delle pensioni.
La legge Fornero ha riformato il sistema pensionistico italiano e decretato il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo.
Con il sistema retributivo potevi andare in pensione con lo stesso reddito percepito durante gli ultimi anni di lavoro. Col sistema contributivo, invece, l’importo della tua pensione è proporzionale ai contributi che hai versato durante la tua vita lavorativa.
Ma la vita lavorativa di una persona oggi non è lunga e lineare come quella di un tempo e nella quasi totalità dei casi l’importo della pensione è minore di quello percepito durante l’attività lavorativa.
QUALE FUTURO PER LE PENSIONI ITALIANE?
Il passaggio dal sistema di calcolo retributivo a quello contributivo sta già mostrando i primi risultati e chi sta andando in pensione con la nuova soluzione, accusa una differenza maggiore tra il reddito lavorativo e quello pensionistico rispetto agli ultimi “fortunati” che ancora rientrano nel sistema di calcolo retributivo.
Ciò che invece non ha ancora mostrato le proprie ripercussioni sugli importi delle pensioni, è il trend demografico italiano già analizzato, di cui però potremo verificare gli effetti prima del previsto a causa di fattori acceleranti quali il Covid-19 e le situazioni sempre più precarie di chi oggi entra nel mondo del lavoro.
Cosa dovrà attendersi allora chi andrà in pensione tra dieci, venti o trent’anni?
- Cos’è cambiato col passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo?
- Come cambierà nei prossimi anni il sistema pensionistico?
- Quando potrò andare in pensione?
- Quale importo devo attendermi?
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