Antonio Pascale, scrittore che collabora con diversi quotidiani nazionali, tiene un blog su Il Post e ha lavorato come ispettore del Ministero delle Politiche Agricole, ci ha raccontato come la storia dell’agricoltura sia lo specchio della società. Vediamo insieme le tappe dell’evoluzione spiegate nel webinar proposto dall’associazione Genitori e Figli.
Pinocchio e Masterchef
Pascale parte da due immagini per spiegare i passaggi fondamentali dell’umanità: Pinocchio e Masterchef. Il primo è un educativo racconto sull’infanzia ma è anche un profondo spaccato di quel tempo in cui tutti avevamo sempre fame. Il vero paese dei Balocchi è un posto che tutti sognano dove il cibo è abbondante e a disposizione. Masterchef rappresenta invece l’esubero del cibo, il tempo in cui il paese dei Balocchi è diventato realtà e possiamo trovare enormi quantità di cibo nel supermercato sotto casa.
Straordinario Novecento
Il periodo Pinocchio si estende per quasi diecimila anni nei quali l’aspettativa di vita era intorno ai 35 anni di età, sia per i nostri avi che per i nostri nonni. Anche l’agricoltura non è cambiata di molto, lo dimostrano i dati storici: le colonie che fornivano l’impero romano ricavavano una tonnellata di grano da un ettaro coltivato. Vediamo ora questa proporzione quanto cambia nel corso dei secoli. Pascale passa in rassegna i momenti significativi di ogni epoca, dal Rinascimento a Galileo, dall’Illuminismo alla seconda fase della rivoluzione industriale fino al 1900 e la proporzione non cambia. Dobbiamo attendere i primi anni del ‘900 per vedere una differenziazione che diventa notevole dopo la seconda guerra mondiale. Ai giorni nostri un ettaro coltivato produce 6 o 7 tonnellate (di grano o frumento).
È proprio il XX secolo il momento di svolta: si vive una crescita esponenziale sia per innovazioni che per aumento della popolazione. Mai nella storia si è prodotta una crescita demografica così importante, nel giro di 50 anni da due miliardi siamo passati quasi a otto miliardi di individui sulla terra. Un miliardo di persone è ancora, purtroppo, molto povero, e la mortalità infantile è più elevata proprio in questi Paesi.
E il futuro che ci aspetta?
Pascale conclude ricordando che i principali obiettivi che ci dobbiamo porre sono: far uscire dalla povertà quel miliardo di individui, equilibrare le risorse e usarle in modo sostenibile.
La collaborazione e lo scambio di idee sono fondamentali per arrivare a produrre la stessa quantità di prodotto con meno impegno energetico e un uso calibrato delle risorse.
Questa è la chiave per un futuro sostenibile, per tutti.